Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


Lascia un commento

Eutanasia illegale: alcune considerazioni non popolari.

La filosofia è sguardo creatore dell’orizzonte; sguardo in un orizzonte (Zambrano, L’uomo e il divino, p. 245)

Il conflitto etico e le buone ragioni.

Nel convulso e caotico crocevia dei recenti eventi internazionali (Afghanistan), delle polemiche interne su vaccini e greenpass, ancora freschi di campionato europeo appena vinto, c’è un movimento referendario che sembra aver raggiunto la soglia delle 500mila firme, tappa fondamentale per potersi validamente candidare a momento di convocazione dei seggi. È la proposta chiamata “Eutanasia legale”, sulla quale svolgerò in questa sede alcune veloci ed efficaci considerazioni non popolari, ovvero che non piaceranno ai più, e probabilmente proprio ai promotori referendari e ai loro molteplici sostenitori, tifosi e partigiani.

Continua a leggere


1 Commento

Canzoni contro la paura. Brunori Sas, Anastasio, Niccolò Fabi nella catastrofe contemporanea

di Gabriella Putignano*

Nel presente contributo [1] intendiamo riflettere sul tema della paura a partire da alcune canzoni di artisti contemporanei, medium ermeneutico privilegiato, per inserirci, da qui, in domande di natura filosofica [2].

Il primo cantautore di cui ci occuperemo è il calabrese Dario Brunori (in arte Brunori Sas), classe 1977, con all’attivo quattro album (Vol. 1, Vol. 2 – Poveri cristi, Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, A casa tutto bene) e con svariati riconoscimenti da parte della critica [3]. Accostarci alla produzione discografica di Brunori ha implicato, per noi, inevitabilmente soffermarci e lavorare sul tema della paura. Difatti, l’ultimo album del calabrese, A casa tutto bene, che è una sorta di concept album, ha come fil rouge proprio la paura, è un canto unitario attorno a tale tonalità emotiva (“Vedo paura ovunque da un po’ di tempo, e non solo nei media o nei telegiornali. Vedo che questo sentimento sta avendo un impatto anche nella vita reale delle persone e in contesti inaspettati, quando sento determinate affermazioni, nell’intimità di cene o incontri privati. Questo ha messo in discussione anche una mia visione del mondo, delle persone e dell’umanità. Sono rimasto suggestionato, era il momento di raccontarlo.” – ha dichiarato, in un’intervista, il Nostro. Cfr. V. Rusconi, Brunori Sas, ecco ‘A casa tutto bene’: “Il mio canto umano per esorcizzare le paure”, https://bit.ly/2XosZzV.), ma nel contempo le canzoni di Brunori Sas intendono essere espressamente un antidoto contro siffatta paura. (Cfr. D. Brunori, Canzone contro la paura).
Continua a leggere


Lascia un commento

La società libera – Terza parte

[Leggi la seconda parte]

> Vito J. Ceravolo*

La libertà, per essere completa,
deve recare con sé non soltanto la mera
assenza di repressione, ma anche la
possibilità di autorganizzazione
.
H. Tawney[1]

 

Abstract: Applicazioni preliminari della libertà ai rapporti sociali.

Indice:

PRIMA PARTE – COMPOSIZIONE DELLA SOCIETÀ LIBERA
1. Dall’universo alla società. 2. Libertà deontologica e scontri. 3. Libertà positiva e negativa. 4. Libertà sociale. 5. Libertà personale. 6. Libertà matematica (facoltativo).

SECONDA PARTE – MOVIMENTI DELLA SOCIETÀ LIBERA
7. Tendenze della società libera. 8. Limiti positivi della società libera. 9. Limiti negativi della società libera. 10. Limiti della società libera. 11. Doli e mali della società libera. 12. Vantaggi e beni della società libera.

TERZA PARTE  – VITA E PRATICHE DELLA SOCIETÀ LIBERA
13. Libertà e bene. 14. Libertà economica. 15. Libertà etica. 16. Libertà tecnica. 17. Libertà clandestina. 18. Conservazione della libertà individuale e collettiva.

QUARTA PARTE  – DIRITTO E NATURA DELLA SOCIETÀ LIBERA
19. Libertà macroindividuale. 20. Libertà politica. 21. Libertà e diritto. 22. Libertà e schiavitù. 23. Libertà naturale. 24. Libertà universale.

PROLOGO
25. Esiste la libertà?

QUARTA PARTE
DIRITTO E NATURA DELLA SOCIETÀ LIBERA

19. Libertà macroindividuale

Dire che la società è la manifestazione dei suoi individui e collettività, significa dire che la partecipazione di un gruppo di individui in un macro individuo è una società, espressione della libertà e coercizione di ogni suo membro: la libertà individuale e collettiva sono le parti della libertà sociale, di questo macroindividuo che alla libertà del mondo si riconduce – Regola XXIII. Continua a leggere


1 Commento

La società libera – Seconda parte

[Leggi la prima parte]

> Vito J. Ceravolo*

 

La libertà, per essere completa,
deve recare con sé non soltanto la mera
assenza di repressione, ma anche la
possibilità di autorganizzazione
.
H. Tawney[1]

 

Abstract: Applicazioni preliminari della libertà ai rapporti sociali.

Indice:

PRIMA PARTE – COMPOSIZIONE DELLA SOCIETÀ LIBERA
1. Dall’universo alla società. 2. Libertà deontologica e scontri. 3. Libertà positiva e negativa. 4. Libertà sociale. 5. Libertà personale. 6. Libertà matematica (facoltativo).

SECONDA PARTE – MOVIMENTI DELLA SOCIETÀ LIBERA
7. Tendenze della società libera. 8. Limiti positivi della società libera. 9. Limiti negativi della società libera. 10. Limiti della società libera. 11. Doli e mali della società libera. 12. Vantaggi e beni della società libera.

TERZA PARTE  – VITA E PRATICHE DELLA SOCIETÀ LIBERA
13. Libertà e bene. 14. Libertà economica. 15. Libertà etica. 16. Libertà tecnica. 17. Libertà clandestina. 18. Conservazione della libertà individuale e collettiva.

QUARTA PARTE  – DIRITTO E NATURA DELLA SOCIETÀ LIBERA
19. Libertà macroindividuale. 20. Libertà politica. 21. Libertà e diritto. 22. Libertà e schiavitù. 23. Libertà naturale. 24. Libertà universale.

PROLOGO
25. Esiste la libertà?

TERZA PARTE
VITA E PRATICHE DELLA SOCIETÀ LIBERA

13. Libertà e bene

Se la società è l’insieme dei rapporti privati e pubblici dei suoi membri, allora il suo intento deve essere duplice:

  • Promuovere la libertà individuale limitatamente al rispetto che l’individuo deve avere nei confronti delle regole collettive;
  • Promuovere la libertà collettività limitatamente al rispetto che la stessa deve avere nei confronti delle differenze individuali.

Il bisogno sociale di far convivere la libertà individuale con quella collettiva, è il bisogno di avere e di lasciare che gli altri abbiano per la pace e la prosperità della società; dacché la libertà è facile infiammarsi guerrafondaia al sentor di schiavitù: la libertà è di tutti o di nessuno! Questo significa dover riconoscere legittimamente la realtà sia di che dell’altro, cioè intima l’esistenza di sé nel rapporto con l’esistenza dell’in sé oltre sé, affinché nessuno abbia da reclamare con diritto ciò che gli è dovuto e che gli spetta lecitamente: quivi, nel riconoscimento e legittimazione dell’altrui, senza violentarlo e degradarlo, ciascuno può essere sconfinatamente libero, piuttosto che violentato e degradato. Ciò significa che la libertà non rimane sempre libertà indifferentemente se sceglie il bene o il male, ma può essere libertà legittima, coartante doli ed elevante vantaggi, o illegittima, violentante e degradante. Continua a leggere


Lascia un commento

La società libera – Prima parte

> Vito J. Ceravolo*

 

La libertà, per essere completa,
deve recare con sé non soltanto la mera
assenza di repressione, ma anche la
possibilità di autorganizzazione
.
H. Tawney[1]

 

Abstract: Applicazioni preliminari della libertà ai rapporti sociali.

Indice:

PRIMA PARTE – COMPOSIZIONE DELLA SOCIETÀ LIBERA
1. Dall’universo alla società. 2. Libertà deontologica e scontri. 3. Libertà positiva e negativa. 4. Libertà sociale. 5. Libertà personale. 6. Libertà matematica (facoltativo).

SECONDA PARTE – MOVIMENTI DELLA SOCIETÀ LIBERA
7. Tendenze della società libera. 8. Limiti positivi della società libera. 9. Limiti negativi della società libera. 10. Limiti della società libera. 11. Doli e mali della società libera. 12. Vantaggi e beni della società libera.

TERZA PARTE  – VITA E PRATICHE DELLA SOCIETÀ LIBERA
13. Libertà e bene. 14. Libertà economica. 15. Libertà etica. 16. Libertà tecnica. 17. Libertà clandestina. 18. Conservazione della libertà individuale e collettiva.

QUARTA PARTE  – DIRITTO E NATURA DELLA SOCIETÀ LIBERA
19. Libertà macroindividuale. 20. Libertà politica. 21. Libertà e diritto. 22. Libertà e schiavitù. 23. Libertà naturale. 24. Libertà universale.

PROLOGO
25. Esiste la libertà? Continua a leggere


1 Commento

Il coraggio di essere liberi. L’ultimo libro di Vito Mancuso

> di Paolo Calabrò

mancuso - il coraggio di essere liberi

“Fare teatro vuol dire vivere sul serio quello che la maggior parte della gente, di solito, recita male”. Il celebre aforisma di Eduardo De Filippo porta alla luce immediatamente la contraddizione insita nel ruolo dell’attore: l’ambiguità intrinseca connotata, da un lato, dal doversi calare una maschera sul volto per interpretare vite diverse dalla propria; dall’altro dall’autenticità di una forma d’arte – il teatro, appunto – che sola riesce a portare alla luce le radici più profonde e nascoste delle cose – azioni, pensieri, emozioni – che nutrono l’esistenza. È la stessa contraddizione di fondo della condizione umana: la quale ha bisogno, allo stesso tempo, tanto che l’individuo possa svilupparsi nel fertile silenzio della solitudine, quanto delle relazioni della persona con gli altri, ciascuna caratterizzata da un diverso approccio, un diverso intendimento, un diverso modo d’essere. Considerazioni che pongono contestualmente sia la domanda su dove si trovi la verità del soggetto, sia quella radicale sulla libertà dello stesso: quand’è che la persona è veramente libera? Nella clausura della propria interiorità senza vincoli, o nell’ambito delle costrizioni creategli dai suoi legami sociali?
Continua a leggere


Lascia un commento

Undici parole – Seconda parte

> di Andrea Sergi*

Leggi la prima parte

liberta_ragione

UNDICI PAROLE – Seconda parte

 

Libertà

Libertà è muoversi e posarsi come si vuole. Solo per metafora si dice libera una cosa inanimata, come una bella pianta senza erbacce dattorno, o un ingranaggio ripulito e ben oliato, allo stesso modo in cui si dice viva una fiamma, o un rosso acceso. Propriamente, la libertà richiede un cervello, membra innervate, buona salute, un ambiente ospitale ed un sufficiente rispetto da parte degli altri. Assicurate tali condizioni, ognuno si muove secondo la sua corporeità, chi passeggiando o correndo, chi arrampicandosi sugli alberi, chi volando, chi nuotando, in silenzio o esprimendosi a suo modo; chi ha denti mastica, chi non li ha inghiotte, chi ha l’estro amoreggia; chi è stanco riposa e l’ozioso fa trascorrere il tempo, poi i due si scuotono e si affaccendano di nuovo. Tra i liberi del pianeta, quel che più differenzia l’uomo è la variabilità dei comportamenti, tale da segnare diverse epoche e da suddividerne la specie in un gran numero di tipi. Queste variazioni interessano anche il rispetto, e non vi è nulla che manifesti maggior disaccordo nel genere umano, anche restando nella medesima epoca, nazione, città e famiglia. Chi e che cosa, si tratti di uomo, donna, embrione, animale o qualunque altra, debba esser lasciata com’è, o si possa catturare, imprigionare, manipolare, distruggere, ed in che modo, può dividere non solo l’uomo moderno dall’antico, o quello europeo dal cinese, ma il padre dal figlio, il fratello dal fratello, mentre può far somigliare anime lontanissime per tempo e luogo. Non appena una parte viene a sapere dell’altra, questa discordanza produce effetti penosi e, con il livello attuale delle comunicazioni, il contrario è ormai limitato al rapporto fra il secolo presente ed il futuro. A tale inconveniente, le leggi, locali, statali, internazionali, sono sempre state il solo argine, ma non ce n’è un altro che venga sommerso tanto spesso, ed è sempre necessario aggiungere alle prime altre leggi, quelle che attengono alla loro trasgressione. Le divergenze mostrate dal confronto tra gli ordinamenti giuridici di diversi paesi, il fatto che un ordinamento in vigore sia al contempo in revisione, che le norme siano espresse senza spiegazioni e debolmente motivate dagli educatori, le violazioni impunite, quelle commesse da chi dovrebbe esserne garante: tutti disincentivi all’osservanza della legge, tutte cause di debolezza del rimedio. Continua a leggere


1 Commento

Quattro differenti forme di luddismo di fronte alle macchine nella filosofia andersiana

> di Giorgio Astone*

andersstern

1. Introduzione

Nel pensiero di Günther Anders argomentazioni filosofiche si fondono alla narrativa: concetti nuovi o rielaborati vengono espressi egregiamente tramite la creazione di personaggi ambigui, tesi fra la realtà della cronaca e delle esperienze personali dell’autore e parossismi idealizzati se non, in alcuni casi, favole [1].
Tuttavia ciò non pregiudica la serietà e la drammaticità che tali figure letterarie incarnano. Nell’insieme della raccolta di saggi dell’opera principale di Anders, L’uomo è antiquato, è possibile seguire le tracce di tre di esse per ricomporre in un unico quadro le diverse forme di frustrazione e malessere che l’uomo moderno prova nella società tecnocratica per la sua mancanza di libertà e per l’incapacità d’essere, anch’egli, una macchina perfettamente funzionante.

Continua a leggere


1 Commento

La gran città del genere umano. Dieci conversazioni filosofiche di Salvatore Veca

> di Alessandra Peluso*

9788842553854g

Salvatore Veca, convinto sostenitore della laicità e della forza del “noi”, in quanto insieme è possibile migliorare la società, offre al lettore un nuovo e prezioso testo La gran città del genere umano. Dieci conversazioni filosofiche edito dalla casa editrice Mursia.

Chiaro ed esaustivo nell’esposizione, Veca porta in auge dei concetti fondamentali che costituiscono l’individuo, e che dovrebbero essere consolidati anche dalle forme di governo, tra i quali vale la pena ricordare: libertà, responsabilità, pluralismo dei valori, condivisione, unione, solidarietà. Valori inconfutabili, dei quali si affrontano spesso argomentazioni, dibattiti, manifestazioni e anche vere e proprie guerriglie, proprio perché per ogni individuo la libertà non è solo un’aspirazione, ma anche e soprattutto, è un diritto.

Continua a leggere


1 Commento

Sociologia dell’agire politico di Francesco Giacomantonio

> di Pietro Piro

Coloro che detengono il potere stanno letteralmente cercando di spezzare una parte della nostra ossatura etica,

di attenuare e dissolvere ciò che rappresenta probabilmente

la più grande acquisizione della civiltà,

la crescita della nostra sensibilità morale spontanea.

S. Žižek, In difesa delle cause perse. Materiali per la rivoluzione globale

Giacomantonio

Nel suo piccolo ma denso volume Sociologia dell’agire politico. Bauman, Habermas, Žižek (Studium, Roma 2014), Francesco Giacomantonio cerca ragioni valide per motivare un agire politico «intorpidito da una visione della politica, intesa sempre più come mera gestione e governance dell’esistente, che toglie qualsiasi portata ideale» (p. 16). Deve fare i conti però con una “egonomia politica” in cui l’Io diventa un sistema di riferimento, la base dell’organizzazione socio-politica (p. 19). Un nuovo modo d’intendere il rapporto tra autocostrizione e autocostruzione che limita l’autonomia e la responsabilità e favorisce la dipendenza (eteronomia) e la coazione a ripetere.

Continua a leggere


Lascia un commento

Gli Dei del capitalismo: teologia economica nell’età dell’incertezza di Maria Grazia Turri

> di Pietro Piro

Tutti copertina libro

Maria Grazia Turri aveva già dato prova del suo talento filosofico con lavori importanti come: Biologicamente sociali culturalmente individualisti, Mimesis, Milano-Udine 2012 e La distinzione fra moneta e denaro: Ontologia sociale ed economia, Carocci, Roma 2010. Con il suo recente contributo Gli dei del capitalismo: teologia economica nell’età dell’incertezza, Mimesis, Milano-Udine 2014, inaugura una nuova collana della casa editrice Mimesis (da lei diretta) con un nome non molto familiare nel panorama dell’offerta accademica italiana: Filosofie dell’economia. Si tratta di lavoro approfondito e impegnativo il cui intento è quello di «mettere sul banco degli imputati l’astoricità del pensiero e dei valori che sottostanno ai comportamenti economici e politici, tradizionalmente letti come autonomi» (p. 11).

Continua a leggere