di Gianluca Valle

Il volume di Filippo Fracas costituisce un’agile introduzione al dibattito sullo statuto epistemologico della psicoanalisi, mettendo a fuoco le critiche di due influenti filosofi del Novecento – Wittgenstein e Popper – al metodo freudiano. Il suo scritto è godibile, senz’altro all’altezza di quanto promette nel titolo, anche se costellato di refusi (alcuni gravi, come nel caso di “casualità” al posto di “causalità”, p. 35, o “tesi di Duhem-Quien” al posto di “tesi di Duhem-Quine”, p. 68). La prima sezione fornisce una panoramica della biografia di Freud e della nascita della psicoanalisi, soffermandosi poi sui suoi presupposti epistemologici, dal punto di vista del suo fondatore. La seconda sezione, invece, passa in rassegna le critiche alla teoria psicoanalitica di Wittgenstein e di Popper, dopo averne brevemente ricostruito la vita e le opere, e fornisce gli strumenti concettuali necessari a sancirne la non-scientificità.
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