1. Complottismo e paranoia
Negli ultimi mesi i quotidiani hanno dato un peso significativo alle manifestazioni, svoltesi in tutta Italia, per denunciare la gestione dell’emergenza sanitaria, specie rispetto al tema vaccini. Protagonista di queste manifestazioni è l’ormai onnipresente figura del “complottista”, uomo dai mille sospetti, in preda a un’inquietudine civile pronta a riempire le piazze. Può essere dunque interessante valutare la fenomenologia di questo personaggio controverso, destinato, a quanto pare, ad avere un ruolo di prim’ordine nel panorama politico contemporaneo.
Con la parola “complottista” – che ha una sua storia, qui impossibile da trattare – si vuole anzitutto indicare il vasto panorama della cultura popolare dedita alla speculazione fantascientifica e fantapolitica. Il termine indica colui osserva le verità ufficiali come il camuffamento di progetti invisibili, spesso finalizzati al controllo politico e sociale. Il mondo, per il complottista, sarebbe popolato di trame sfuggenti e ostili, fantasmi persecutori, pericolose (e occulte) autorità sadiche.
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