Quando ricevetti questo libro, Ignac Semmelweis eroe romantico. Il medico ungherese che salvò madri e figli (ed. Scienza Express, ottobre 2019) di Piero Borzini, conoscevo solo superficialmente la scoperta di Semmelweis, senza però avere una serie di strumenti tecnici per definirne il valore specialistico, a parte qualche generale concetto storico di igiene. Sapevo che il bisogno di riforme in senso igienistico si configurava all’epoca come una risposta ai cambiamenti nei modi di produzione suscitati dalla rivoluzione industriale (industrializzazione) in senso capitalistico, che avevano modificato a loro volta in maniera radicale lo stesso sviluppo delle città (urbanizzazione). Igiene, industrializzazione e urbanizzazione erano quindi fenomeni strettamente interconnessi in termini di storia dei servizi sanitari:
L’igiene è quella parte della medicina che ha come oggetto l’uomo sano e come scopo principale la profilassi (letteralmente ‘difesa anteriore’) piuttosto che la cura della malattia. […] Nel secolo scorso è apparso chiaro agli occhi di tutti che lasciare la totale libertà all’iniziativa privata e non imporre, attraverso il settore pubblico, investimenti in opere igienistiche avrebbero distrutto l’umanità, tanto l’ambiente era stato deteriorato dai cicli produttivi industriali e dai processi edilizi sviluppatisi in rapporto all’urbanizzazione. Questi problemi vennero a maturazione più rapidamente in quelle nazioni in cui il modo di produzione capitalistico era più sviluppato: in particolare in Inghilterra.[1]
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