Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


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La bellezza (non) ci salverà. Bauman e Heller a confronto

> di Paolo Calabrò

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Istintivamente è difficile immaginare che un capolavoro possa celarsi in un piccolo libro, di una sessantina di pagine appena: la filosofia ci ha abituati a letture defatiganti e all’idea che la densità del pensiero vada di pari passo alla lunghezza dell’esposizione. Eppure c’è sempre dietro l’angolo l’eccezione che conferma la regola; verrebbe da aggiungere: “quella che non ti aspetti”, ma nel caso di La bellezza (non) ci salverà, di Agnes Heller e Zygmunt Bauman (ed. Il Margine) c’era da aspettarselo eccome. Continua a leggere


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Quattro differenti forme di luddismo di fronte alle macchine nella filosofia andersiana

> di Giorgio Astone*

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1. Introduzione

Nel pensiero di Günther Anders argomentazioni filosofiche si fondono alla narrativa: concetti nuovi o rielaborati vengono espressi egregiamente tramite la creazione di personaggi ambigui, tesi fra la realtà della cronaca e delle esperienze personali dell’autore e parossismi idealizzati se non, in alcuni casi, favole [1].
Tuttavia ciò non pregiudica la serietà e la drammaticità che tali figure letterarie incarnano. Nell’insieme della raccolta di saggi dell’opera principale di Anders, L’uomo è antiquato, è possibile seguire le tracce di tre di esse per ricomporre in un unico quadro le diverse forme di frustrazione e malessere che l’uomo moderno prova nella società tecnocratica per la sua mancanza di libertà e per l’incapacità d’essere, anch’egli, una macchina perfettamente funzionante.

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Sociologia e SocioSofia. Dinamiche della riflessione sociale contemporanea di Francesco Giacomantonio

> di Ruggero D’Alessandro*

Sociologia e sociosofia - Giacomantonio

Francesco Giacomantonio con il suo volume Sociologia e SocioSofia. Dinamiche della riflessione sociale contemporanea (Asterios, Trieste 2012) risponde a pressanti necessità:

  • Tracciare i limiti epistemologici del fare sociologia;
  • Riflettere su alcune grandi questioni poste dalle attuali vorticose trasformazioni;
  • Identificare gli strumenti teorici, pratici, culturali con cui la sociologia lavora nel passaggio dal XX al XXI secolo.

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La religione dissacrante di Franco Ferrarotti. La persistenza del sacro nell’epoca del disincanto

> di Pietro Piro*

Questo uomo è letteralmente dissolto:
che sia in nome del mito o della dialettica,
l’uomo, perdendo la verità, perde se stesso.
In realtà non c’è più l’uomo, perché non c’è nulla
che trascenda l’uomo
[Henri de Lubac, Il dramma dell’umanesimo ateo]

Franco Ferrarotti - La religione dissacranteI.

I fatti recenti che hanno coinvolto la Chiesa cattolica – gli scandali legati agli abusi sessuali del clero, le faide interne per accaparrarsi un posto di privilegio nella gerarchia, le fughe di notizie rubate da maggiordomi dalla psicologia incomprensibile [1], il gran rifiuto del Papa teologo, l’avvento del nuovo Papa venuto dalla fine del mondo – hanno generato una spirale d’interesse sulle vicende della vita della Chiesa cattolica che supera i confini del mondo dei fedeli e che coinvolge anche coloro che di questi argomenti generalmente non si occupano per niente.

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