> di Giorgio Astone
1. Essere soggetti co-storici: il desiderio estraniante dell’uomo contemporaneo
Nella multiforme produzione di un pensatore come Günther Anders risulta evidente una posizione complessivamente pessimistica e catastrofica nei confronti delle possibilità umane nell’era della tecnica; deduzione che non deve le sue ragioni, principalmente, alla natura dell’uomo in quanto tale, bensì a quell’allontanamento de-responsabilizzante ed eteronomo dello stesso nei riguardi della propria “Storia” con l’ascesa di una τέχνη in qualche modo indipendente e svincolata dal controllo del suo inventore. In questo senso è possibile ascrivere la filosofia andersiana all’interno del perimetro della Posthistoire: il “tempo della fine” (Endzeit) non è un leitmotiv unicamente nei saggi andersiani dedicati alla polemica anti-atomica e rimane un orizzonte permanente sul quale si stagliano eventualità di carattere morale e politico. Continua a leggere