Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


Lascia un commento

La “circostanza” di Ortega e la “situazione” di Sartre

Fabio Laiso*

La filosofia di Ortega y Gasset è comunemente definita razional-vitalismo o della ragion vitale, facendo coesistere in un’unica formula due termini che prima facie ci sembrano del tutto inconciliabili. L’assunto di partenza della gnoseologia proposta dal filosofo spagnolo è che ogni atto di coscienza sia irriducibile a qualsiasi riflessione; l’oggetto che io percepisco non è identico a se stesso nell’atto della riflessione, per essere colto autenticamente dovrò afferrarlo solo nella sua “esecutività”. Nel passaggio tra udire un suono e sentire di udire un suono, quel suono non è più il medesimo ma è come se subisse l’influenza del Me, facendosi non più un suono tra tutti quelli che compongono la polifonica sinfonia del mondo, ma irrimediabilmente il mio suono. Se cerco l’essenza di quel suono tendo a separarlo dal Me che ascolta; per converso, se mi rivolgo al pensiero del suono per poterlo conoscere lo separo dal mondo che lo ha generato. Come uscire da quest’aporia che da più di duemila anni attanaglia la filosofia? Continua a leggere


2 commenti

I conti con il male. Ontologia e gnoseologia del male secondo Giuseppe Brescia

> di Gianfranco Bosio*

I-CONTI-CON-IL-MALE-350x535

Dopo Il vivente originario (Albatros, Milano, 2013 con nostra “Prefazione”), e Tempo e Idee (Gazzaniga ed., Milano 2014), in questo suo ultimi e recentissimo libro Giuseppe Brescia (che tra l’altro è Presidente della “Libera Università G.B. Vico” di Andria ed è stato anche insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica), ci presenta una nutritissima rassegna di vedute e di risposte di grandi pensatori come Kant, Schelling, Nietzsche, Heidegger, Pareyson riguardanti la grande domanda sul “perché” del male nel mondo, nelle sue forme di “male metafisico”, “male morale” e “male fisico”. In primo piano si staglia la figura di J.F. Schelling, fra i cui scritti emerge soprattutto il trattato del 1809, Ricerche sull’essenza della libertà umana del 1809. Brescia rileva come il male sia intimamente ed essenzialmente connotato dalla libertà della volontà e dalla sua originaria spiritualità. Continua a leggere


Lascia un commento

Risposta alle imprecise precisazioni di Roberto Fai

> di Diego Fusaro*

L’articolo di Roberto Fai intitolato “Diego Fusaro e il ‘cortocircuito’ tra teoria e prassi” mi ha molto colpito. Mi ha colpito per varie ragioni, in primis perché mi fa specie che una rivista filosofica mi dedichi così tanta attenzione, manco fossi Heidegger o Adorno. In effetti, l’autore dell’articolo mi ha dedicato ingiustificatamente le attenzioni che andrebbero dedicate a pensatori di primo livello, ossia a quei pensatori che segnano il dibattito in modo indelebile, come appunto Heidegger o Adorno. Detto questo (e dunque espresso apertis verbis il mio stupore per le troppe attenzioni dedicatemi), mi permetto subito di dire, con altrettanta franchezza, che trovo poco corretto e serio il modo di procedere dell’articolo. Sono presi di mira i miei interventi televisivi, le mie interviste ai quotidiani siciliani, i miei post su Facebook: non si fa mai un cenno, dico uno, ai miei studi monografici, ai miei saggi scientifici, ciò su cui un pensatore – piccolo o grande che sia – deve essere giudicato.
Non so se Fai agisca in tal maniera perché non mi ha letto (e non vi è – sia chiaro – nulla di male: anche se, per criticare un autore, grande o piccolo, sarebbe sempre opportuno leggerlo) o perché, in effetti, è più facile decostruire un post di Facebook o una sparata televisiva rispetto a 500 pagine scritte e argomentate. Ad ogni modo, mi sia consentito dire che trovo profondamente irrispettoso tal modo di procedere. Anche perché poi alle mie battute televisive si contrappongono dotti passaggi di Roberto Esposito, Remo Bodei, Carlo Galli, evidentemente ritenuti degni – a differenza mia – di essere letti e citati. Ma tant’è.

Continua a leggere