Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


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Un percorso di filosofia comparata: Oriente ed Occidente

Recensione a R. Capra, I flauti del cielo. Quattro divagazioni sul tema della filosofia comparata, Mimesis, Sesto San Giovanni (MI), 2020, pp. 152.

I.

Il volume di Rudi Capra (I flauti del cielo, Mimesis 2020) presenta molteplici elementi di pregio che ne suggeriscono la lettura sia a coloro che, dediti alla ricerca filosofica, vogliano trovare rinnovati spunti di dialogo e di discussione critica con alcuni temi decisivi della tradizionale ricerca speculativa (la questione dell’identità e del sé nei suoi rapporti con la dimensione della volontà, o, ancora, il legame complesso fra soggetto e oggetto, o tra individuo e natura) scoprendo, in tal senso, un interlocutore raffinato, sia a chi voglia inoltrarsi verso originali e meno consuete ‘geografie’ del pensiero, grazie alla salda capacità dell’autore di solcare, con padronanza, i complessi ‘rivoli’ della riflessione filosofica orientale (di talché, il volume può fungere da ottimo saggio introduttivo). Il libro, inoltre, costituisce anche un utile strumento per un primo approccio, tout court, ai problemi filosofici, pur nella consapevolezza che l’analisi filosofica non si sostanzia certo in una semplice passeggiata al sole diurno, ma, piuttosto, in una vera e propria ‘ascesa al Monte Ventoso’, e per questo bisognosa di un approccio teorico meticoloso e di una diligente lucidità intellettuale.

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GUIDA MISTICA AL NOUMENO – 8 brevi passi per accedere all’invisibile

> di Vito J. Ceravolo*

[1] Assumiamo:

  • Un oggetto, una realtà in sé, un ordine sovrasensibile delle cose, un noumeno. Detto ragione in sé delle cose;

  • Un soggetto, una realtà apparente, un ordine sensibile delle cose, un fenomeno. Detto immagine apparente delle cose.

[2] La ragione in sé delle cose è il tertium comparationis, ciò che permette la conoscenza razionale delle stesse, l’uguale che conosce l’uguale, il medio fra inanimato e animato, fra res extensa e res cogitans, fra meccanica-biologia-cultura, fra body-mind, ed è ratio efficiens:

  • Ciò che appare necessita di ciò da cui apparire, il quale conseguentemente non può apparire, ma dal quale conseguentemente si dà quell’apparire;

  • L’apparire sensibile è conforme alla ragione sovrasensibile per cui si dà, cosicché ogni fenomeno sia una manifestazione della ragione in sé per cui appare;

  • L’esperienza fenomenica è di valori sensibili e ogni valore sensibile ha un ordine implicante la ragione per cui è tale. Anche ciò che rientra nell’ordine degli irrazionali è conforme alla ragione per cui è tale;

  • La ragione in sé, noumeno, ha la sua conseguenza esperienziale che le si conforma, condizione basilare per essere presa in considerazione in una teoria della conoscenza che prevede la verificabilità condivisa dell’oggetto in esame;1

  • Alla realtà in sé, alle ragioni sovrasensibili, si conformano casi di determinazione, probabilità, caos, causa, caso, libertà, contraddizioni, paradossi etc (cfr. Libertà).

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Cinque concetti proposti dalla psicoanalisi di François Jullien

> di Alessandra Peluso*

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Cinque concetti proposti alla psicoanalisi, di François Jullien, Editrice La Scuola 2014.     

Noi esseri umani sembriamo creature sempre alla ricerca di un significato per tutto, che hanno avuto la sfortuna di essere stati gettati in un mondo privo di significato intrinseco. Uno dei nostri compiti più importanti è quello di inventarci un significato abbastanza forte da sostenere la vita e attuare una manovra disonesta di negare il fatto che siamo noi gli artefici di questa invenzione. A sostegno di un ordine necessario nella vita, suffragando in qualche modo il pensiero di Irvin D. Yalom, François Jullien propone al contrario “Cinque concetti alla psicoanalisi” perché si possa tendere alla vita – senza troppe complicazioni – accedendovi.
Questi cinque concetti: disponibilità, allusività, sbieco, de-fissazione e trasformazione silenziosa sembrano delimitarsi nel punto fisso dell’esistenza come una stella, una luce messianica che in qualche modo può supportare la psicoanalisi.

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