
Nella sua recente opera “Occidente senza pensiero” Aldo Schiavone presenta la possibilità ed ancor più la necessità morale per l’Europa di essere protagonista di una rivoluzione globale. Proprio ora che, in una situazione mondiale incandescente, il Vecchio Continente è messo da parte come qualcosa di insignificante nelle questioni planetarie, l’Europa dovrebbe riflettere e rivitalizzare i valori che ha elaborato nei secoli, per difendere sé stessa e l’umanità tutta dalle attuali minacce.
La crisi dell’Occidente e dell’Europa in particolare è vista perlopiù nella sua componente endogena, probabilmente perché i valori teorizzati non sono stati messi in pratica con la necessaria radicalità. Le dichiarazioni solenni di libertà e di uguaglianza trovarono nella prassi, e talvolta anche nella teoria, innumerevoli eccezioni; ma dal Settecento alla seconda metà del Novecento, sia sul piano dell’elaborazione teorica ma anche nella realizzazione concreta, molti positivi eventi ebbero compimento e il continente ha goduto di un lungo periodo di prosperità e di pace. La libertà di espressione ha permesso nel cosiddetto Mondo libero un continuo confronto di idee, non lasciato alle sole élites.
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