Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot

Da L’erotismo. Divieto e trasgressione

2 commenti

the doll

«Trattandosi di erotismo (o più generalmente di religione), l’esperienza interiore lucida risultava impossibile in un tempo in cui non era ancora evidente il gioco di equilibri tra divieti e trasgressioni, che rende possibile l’esistenza degli uni e delle altre. D’altra parte, non è sufficiente sapere che tale gioco esiste. La conoscenza dell’erotismo, o della religione, richiede un’esperienza personale, identica e contraddittoria, del divieto e della trasgressione. Questa doppia esperienza è rara. Le immagini erotiche, o religiose, essenzialmente impongono ad alcuni i comportamenti dettati dal divieto, ad altri i comportamenti opposti. […] Ma la trasgressione non è il “ritorno alla natura”: essa sospende il divieto senza eliminarlo. Qui si cela la molla dell’erotismo, e qui ugualmente si cela la molla di ogni religione» [Georges Bataille, L’erotismo, ES, 1991 Milano, p. 35].

«L’erotismo considerato dall’intelligenza come una cosa è, allo stesso titolo della religione niente altro che una cosa, un oggetto mostruoso. L’erotismo e la religione ci sono preclusi nella misura in cui rifiutiamo di situarli risolutamente sul piano dell’esperienza interiore. Noi li situiamo sul piano delle cose, che noi conosciamo dall’esterno, qualora cediamo, anche senza rendercene conto alla proibizione. La proibizione cui si obbedisce senza timore reverenziale non ha più la contropartita del desiderio, che ne costituisce il senso profondo. La cosa peggiore è che la scienza, i cui procedimenti richiedono che tratti oggettivamente la proibizione, parte da essa, ma contemporaneamente la rifiuta in quanto irrazionale! […] Non opponendoci  più all’erotismo, dobbiamo cessare di farne una cosa, un oggetto esterno a noi. Non ci resta che considerarlo il movente stesso dell’essere. Ma se la proibizione ha efficacia, questo risulterà difficile. La proibizione ha fatto, dapprima, il gioco della scienza: ha allontanato dalla nostra coscienza l’oggetto che vietava, in pari tempo sottraendo alla nostra coscienza (o, per lo meno, alla coscienza chiara) quel sentimento di orrore la cui conseguenza era il divieto. […] Senza il divieto, senza il primato del divieto, l’uomo non avrebbe potuto giungere alla coscienza chiara e distinta, su cui si fonda la scienza. […] La verità delle proibizioni costituisce la chiave del nostro atteggiamento umano. Noi dobbiamo, noi possiamo sapere esattamente che le proibizioni non sono imposte dal di fuori. Lo testimonia l’angoscia quando trasgrediamo il divieto, soprattutto in quell’istante sospeso in cui il divieto continua a pesare, e tuttavia noi già cediamo all’impulso al quale si opponeva. Se osserviamo il divieto, se ci assoggettiamo ad esso, non ne abbiamo più coscienza. Ma, nell’istante della trasgressione, siamo preda dell’angoscia, senza la quale la proibizione non sarebbe: è l’esperienza del peccato. L’esperienza conduce alla trasgressione compiuta, alla trasgressione riuscita, la quale, se mantiene la proibizione, la mantiene per trarne piacereL’esperienza interiore dell’erotismo richiede, da parte di colui che la compie, una sensibilità altrettanto grande per l’angoscia che fonda il divieto quanto per il desiderio che induce a infrangerlo. È, questa, la sensibilità religiosa, che sempre lega strettamente desiderio e timore, piacere intenso e angoscia» [Ibidem, pp. 36-37]

Autore: Daniele Baron

Daniele Baron [Pinerolo 1976] vive in provincia di Torino. Nel 2004 si laurea con lode in Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi su Jean-Paul Sartre. Dopo gli studi, trova lavoro come impiegato presso un Comune. È appassionato dell’opera del filosofo e scrittore francese Georges Bataille: per «Filosofia e nuovi sentieri» cura la pagina Batailliana. È scrittore e pittore: i suoi quadri e disegni sono visibili in rete sia sul suo blog personale sia su altri portali. Ha pubblicato in volume: una raccolta di racconti dal titolo "Il gioco dell'insolito" (ed. Porto Seguro, Milano 2023), un romanzo "Il Risveglio" (ed. Robin, Torino 2022) thriller psicologico, un romanzo giallo “Mise en Abyme” (ed. Il Seme Bianco 2019), un’opera poetica sperimentale, “Il Cantico di Hermes” (ed. Controluna 2018) e tre racconti noir per la collana Tutto Sotto (ed. Neos 2020-21-22).

2 thoughts on “Da L’erotismo. Divieto e trasgressione

  1. La rivista Acephale, che non fece neppure in tempo ad uscire e subito scomparve, ospitò un articolo fondamentale di Bataille su Nietzsche che passò del tutto inosservato e che costituisce la renaissance francese di Nietzsche. Sarebbe interessante riprenderlo e commentarlo. Riccardo

  2. L’argomento merita senz’altro approfondimento adeguato. Le segnalo che sulla questione abbiamo in passato ospitato un articolo interessante qui: http://filosofiaenuovisentieri.it/2013/05/01/bataille-interprete-di-nietzsche-la-questione-politica/
    Cordiali Saluti
    Daniele Baron

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...