Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot

John Henry Mackay, Max Stirner. Vita e Opere

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Max Stirner. Vita e Opere, di John Henry Mackay, sembra essere stato pubblicato dall’editore Bibliosofica con l’esplicito intento di mandare in visibilio i fan del filosofo di Bayreuth (1806 – Berlino 1856): dietro l’apparenza del volume in brossura a basso costo emerge infatti ben presto un piccolo gioiello, impreziosito fin dalla copertina dallo schizzo del ritratto di Stirner (al secolo Johann Caspar Schmidt) disegnato da Engels, dalle foto della casa natale e di quella in cui morì (e perfino della sua tomba), da due lettere del filosofo e dalle firme da lui utilizzate in diverse occasioni.

Ma ovviamente la vera gemma è la biografia intellettuale di Stirner tracciata da Mackay, poeta scozzese vissuto una generazione dopo, qui nella sua prima traduzione italiana (a cura di Claudia Antonucci), completa delle Prefazioni alle tre edizioni tedesche. Biografia che Mackay compila basandosi su tutte le fonti disponibili all’epoca, con un lavoro minuzioso e fedele, dal quale trasuda la passione del poeta per la vita e l’opera del suo “maestro”.
Legame che anima lo scritto e che permette al lettore di penetrare più a fondo nell’intento filosofico di Stirner: la vita – come spesso accade – aiuta a comprendere più in profondità il senso dell’opera, nel momento stesso in cui l’opera può rendere sensata la vita del suo autore.
Max Stirner non è mai stato considerato – a torto, sostiene Mackay con un tono tra l’addolorato e lo stizzito – un pensatore “di primo piano”, né in vita né post mortem: spesso lo si ricorda solo come l’oggetto dell’impietoso dileggio di Marx ed Engels nel loro caposaldo L’ideologia tedesca. Eppure “tutti lo vogliono”: gli individualisti e gli anarchici se lo contendono per farne, ciascuno a proprio modo, un simbolo di qualcosa che, probabilmente, Stirner non è mai stato. Ma di certo ha avuto una vita interessantissima, come sottolinea l’editore, Giovanni Feliciani, amante di Stirner fin dai tempi della tesi universitaria, auspicando che ne venga tratto un film. Perché non è vero che i filosofi debbano per forza essere noiosi: al contrario – e questo libro ne è un esempio – la passione per la filosofia può davvero rendere la vita degna di essere vissuta.


John Henry Mackay, Max Stirner. Vita e Opere, ed. Bibliosofica, 2013, pp. 230, euro 13. Tr. it. di Claudia Antonucci.

Autore: Paolo Calabrò

Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Collaboro con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Dirigo con Diego Fusaro la collana di filosofia "I Cento Talleri" dell'editore Il Prato e con Daniele Baron la rivista online «Filosofia e nuovi sentieri». Sono membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Il rischio di pensare. Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e i libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o Del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.

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