Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot

Scolio XVI

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«Se la filosofia è esperimento, essa è vita che si mette alla prova quotidianamente e non può più essere un insieme di parole: la filosofia deve liberarsi delle parole, al massimo cercarle come illustrazione di ciò che sta facendo. Risoluzione della filosofia nel fare, nell’esistenza di ciascuno; sua eliminazione, altrimenti: letteratura (i filosofi hanno l’ossessione di prendere la vita con il pensiero come se il pensiero riuscito fosse quello che afferra la vita. Invece il pensiero che afferra la vita è un pensiero morto: la vita rimane fuori da lui. L’unico modo di rendere vivo il pensiero è quello di conferirgli una autonomia dalla vita; un pensiero vivo è vivo come un pianto o un animale: non descrive o spiega la vita ma è vita)» [Ludovico Gasparini, filosofia = errore di esistenza – Pagine di quaderno, Il Melangolo, Genova, 2011, p. 90].

3 thoughts on “Scolio XVI

  1. Credo sia: un pensiero vivo è come una pianta (non come un pianto) o un animale. Lo scolio mi trova d’accordo. Purtroppo è spesso disatteso. La filosofia, come già diceva Croce, soffre di molte frasi fatte e di oracolarità.

    • Mi spiace deluderla Dario ma la lezione riportata del frammento di Gasparini è corretta. Dunque «pianto» e non «pianta». Quanto alla affermazione che lei attribuisce a Croce e della cui paternità le chiederei un virgolettato, non è di per sé stessa una ovvietà e pertanto una «frase fatta»? Cordialmente, Luca Ormelli

  2. Caro Luca, non la sento, quella di Croce, una frase fatta, anche se può andare bene il virgolettato. Si tratta di capirsi. Sul pianto e la pianta non sono affatto deluso, ma felice della precisazione perchè significa che intorno all’argomento c’è attenzione. Sarebbe bello che oltre all’acribia formale – e parlo in generale, non mi riferisco certo a lei – ci fosse anche dell’acribia concettuale, spesso sacrificata all’esibizionismo da “preziose ridicole” che scuramente lei non possiede, ma che altrettanto sicuramente esiste.

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