«A noi piace soltanto il combattimento, non la vittoria; ci piace vedere i combattimenti degli animali, non il vincitore che si accanisce sul vinto; che cosa si voleva vedere se non il compiersi della vittoria? E non appena è giunta si è sazi. Così è nel giuoco, così è nella ricerca della verità. Ci piace vedere, nelle dispute, lo scontro delle opinioni; per nulla, invece, contemplare la verità trovata; per indurre a considerarla piacevolmente bisogna mostrarla nel suo nascere dalla disputa. Similmente, nelle passioni, si prova piace nel vedere l’urto di due opposte; ma quando una prepondera, ormai è soltanto brutalità. Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose. Così, nelle commedie, le scene liete prive d’ansia non valgono nulla, e neppure le estreme sventure senza speranza o gli amori brutali o le crude durezze»
[Blaise Pascal, Pensées tratti da Della necessità della scommessa, Edizioni Studio Tesi, Pordenone, 1994, p. 39].
10 aprile 2013 alle 11:18
Non amo i combattimenti e la vittoria non mi interessa. Odio il combattimento fra animali. Certamente si gioca per vincere, ma se una partita è stata bella,è bello anche perdere. Ci piace vedere le dispute, sperando nella vittoria del “nostro eroe”. Noi cerchiamo sempre la Verità, ma non la troveremo mai.
10 aprile 2013 alle 16:50
Se si spera nella vittoria dei propri eroi, non si può affermare che è bello perdere.
Non si spera invano e non è mai bello perdere; al massimo è la battaglia che affascina.
La Verità è una truffa, caro Massimo, non la si troverà mai perché non esiste o se esiste sa nascondersi molto bene.
“Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose”: ho l’impressione che questo sia invece un punto di comune veduta.
Il Dubbio in fondo è la maceria della Verità.
10 aprile 2013 alle 22:30
meglio amare il combattimento, visto che è sempre necessario; siamo diventati così buoni e raffinati che ci siamo inventati i giocattoli.