Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


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Baudelaire è libero di essere se stesso? Intorno a un saggio di Georges Blin

> di Gianluca Valle*

L’essenziale è invisibile agli occhi
A. de Saint-Exupéry, Il piccolo principe

Dopo qualche mese dalla pubblicazione di Un certo consenso al dolore, è ora disponibile per il lettore italiano, sempre grazie all’editore Solfanelli e all’attenta cura di Giuseppe Grasso, un secondo saggio di Georges Blin. Si tratta del testo pubblicato nel 1948 con cui il critico letterario francese – ben prima di diventare accademico al Collège de France – intervenne in difesa di Baudelaire, prendendo posizione contro quanto Sartre scrisse nel nella sua lunga introduzione agli Écrits intimes del poeta. Il lavoro di Sartre, pubblicato per la prima volta nel 1946, e poi come volume a sé nel 1947, costituisce un classico della storiografia letteraria su Baudelaire che ha fatto epoca. La replica di Blin ha il merito di ridefinire la “situazione di Baudelaire” restituendole la verità che il filosofo aveva indebitamente piegato ai propri scopi. Continua a leggere