> di Stefano Santasilia
Dove si radica la poesia? Da dove nasce? Risponde solo alle esigenze del cuore oppure dà voce anche alla ragione? Il trattato “falso” che Fondane dedica alla questione estetica ha come oggetto proprio il tentativo di restituire alla produzione artistica il suo suolo massimamente vivo e non catturabile concettualmente. Nello specifico, Fondane si riferisce alla produzione poetica, che l’estetica istituzionale vuole riportare sotto il controllo della ragione, implicando la perdita della sua radice vitale e palpitante. La falsità del trattato, allora, non risiede nel suo oggetto bensì nella modalità con cui questo viene trattato. L’abbattimento, o meglio il non riconoscimento delle codificazioni ufficiali, lo stile lontano dai precedenti e contemporanei trattati di estetica, fanno, dell’opera di Fondane, uno scritto provocatorio capace di mostrare come tale “falsità” riesca a dar voce alla ricchezza semantica e ritmica della poesia. Continua a leggere