Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot

Happy different. Un saggio iQdB di Alessandra Peluso

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> di Paolo Calabrò

Da una quarantina d’anni assistiamo – nell’ambito delle scienze che più coinvolgono l’uomo in prima persona: la filosofia, la psicanalisi, la sociologia – a un interessante spostamento dell’asse della discussione, che dall’astratto-speculativo viaggia sempre più spesso verso il pragmatico-esistenziale. Da diverse decadi, infatti, la filosofia ha cominciato a recuperare la lezione della Grecia antica

(“A cosa vuoi che serva una medicina che non venga applicata al malato?”, osserva lo Stagirita), con gli studi ad esempio di Pierre Hadot, mentre la psicanalisi freudiana tradizionale apre sempre più il campo a nuove psicoterapie più o meno brevi e sperimentali, finalizzate a effetti più immediatamente tangibili. Qui si crea lo spazio per nuove forme di sperimentazione del pensiero, che vanno dalla consulenza filosofica alla Sophia-Analisi, animate da una convinzione fondamentale: il pensiero autentico non rimane mai confinato in una sua sfera compartimentata, ma sa contaminarsi con la soggettività e l’irrequietezza dell’azione…

Alessandra Peluso, collaboratrice dell’Università del Salento e autrice di diversi libri che vanno dalla poesia alla filosofia, invita qui ad assumere un decisivo punto di partenza: sostenere che il pensiero debba essere disincarnatamente razionale è assurdo, non solo di diritto – è l’insostenibile, per non dire contraddittoria, pretesa del soggetto di poter fare totale astrazione da se stesso – ma di fatto: infatti, anche quando il soggetto voglia negare un ruolo attivo al proprio pensiero, nondimeno questo si manifesta in maniera “sotterranea” e magari inconsapevole, sottoforma di senso di colpa, di inadeguatezza, di insensatezza… “Usare” il pensiero per il benessere della persona, spiega Peluso, non è solo la cosa evidentemente migliore che se ne possa fare, ma è anche quella più autenticamente aderente al fondamento della filosofia: pensare la vita e servirla potranno forse ancora venir concepiti come due obiettivi distinti, ma certo non più separati.

Indice del libro: Presentazione di Luigi Lanzolla, psicoterapeuta sophianalista – 1. Il pensiero: un potente strumento per una vita consapevole – 2. Storia del pensiero – 3. La consulenza filosofica: una possibile guida al pensiero – 4. La Sophia-Analisi: un’altra possibilità – La legge dell’attrazione: cos’è e come agisce – Vivere l’oggi: il moderno “carpe diem” nella consapevolezza dell’amarsi e dell’amare.


Alessandra Peluso, Happy Different. Per una filosofia del benessere, ed. iQdB, 2015, pp. 64, euro 7.

Autore: Paolo Calabrò

Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Collaboro con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Dirigo con Diego Fusaro la collana di filosofia "I Cento Talleri" dell'editore Il Prato e con Daniele Baron la rivista online «Filosofia e nuovi sentieri». Sono membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Il rischio di pensare. Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e i libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o Del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.

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