> di Paolo Calabrò

Al tempo della fine dell’ideologia, questa non muore: si fa trasparente. “Scompare”, sì; ma solo alla vista. Ecco che con la conclusione dell’utopia comunista (ma è veramente conclusa, quell’esperienza? O non ha forse soltanto – come sostiene ad esempio Boris Groys – cambiato pelle?), non rimane che il fatalismo neoliberista (quello per il quale questo mondo è il meno peggiore dei mondi possibili, perché… non ci sono alternative) e, con esso, l’asservimento dell’uomo al meccanismo della macchina economica. Qualunque cosa si pensi
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