
Il fascino della parola
Le parole sono importanti e le congiunzioni anche. Infatti questo saggio non intende affrontare la questione della “filosofia del turismo”, bensì cercare di dimostrare che la con la filosofia si può fare movimentazione turistica, oltre che analizzare il nostro stare al mondo con senso critico. La filosofia, cioè, è catalizzatrice di un indotto turistico. La gente ama partecipare ai festival filosofici, che si trovano un po’ dappertutto. Ama ascoltare le parole dei filosofi. Ama quel senso di comunità che si costruisce nel momento in cui ci si ritrova attorno al focolare, tanto antico quanto nuovo, della parola che chiarifica, che interroga, che suscita dibattiti e che, perché no, seduce anche.
Dicevo che le parole sono importanti perché la riflessione che segue non è di quelle, tra l’altro molto diffuse in Internet, di una filosofia e di un’etica del viaggiare e del turismo, ma proprio del fatto che l’amore per la sapienza genera un turismo di cui mai si parla nel mondo.
È un po’ come la movimentazione che si crea intorno ai gruppi di lettura o alla recita in pubblico di poesie. Improvvisamente, laddove la parola poetica – soprattutto questa – o quella della prosa occupano lo spazio fisico nel quale si riuniscono le persone, si crea una sorta di “rito collettivo”, fatto di parole, toni diversi, gestualità ed un pubblico che ascolta, di solito diligentemente, a volte quasi religiosamente. La poesia, la prosa, la filosofia, allora, occupano quello spazio che un tempo era monopolio dei sacerdoti. È quasi un pregare insieme, ma una sorta di preghiera laica, perché riunisce persone di ogni condizione che nella parola vogliono cercare e possibilmente trovare un senso alla loro condizione esistenziale. Perché, checché se ne dica, la gente ama la parola, soprattutto quando è ben presentata. Le narrazioni, le declamazioni poetiche e le riflessioni filosofiche riempiono la nostra ricerca perenne di significato. Sono un modo per condividere con gli altri la nostra umanità. Le parole hanno affascinato in ogni tempo gli studenti, anche se spesso la modernità ci pone di fronte a vari tentativi di abolire quella che, tradizionalmente, chiamiamo la “lezione frontale”. Oppure, questa modernità, ci sommerge di mondi digitali, dove il tempo trascorre veloce linkando da una pagina all’altra.
Di parole vanno alla ricerca gli anziani, che spesso ne utilizzano di quelle legate ai loro ricordi, per fare dono della propria esperienza agli altri. Le parole della poesia e della filosofia sono, in fondo, ricercate da tutti, proprio perché ci permettono di oltrepassare la pura, semplice e insulsa “chiacchiera” di heideggeriana memoria. Le parole – appunto, non le chiacchiere – sono una forma di cura per il mondo.
Di parole riempivano le piazze i sofisti, conquistando pubblico e clienti nel mostrare come vera una cosa e il suo contrario.
Socrate usava il dialogo come scavo interiore, come modalità attraverso la quale l’altro, il suo interlocutore, ricercava e trovava la verità dentro di sé. E questo faceva sì che a lui si rivolgessero persone di ogni età.
Sant’Agostino era un oratore potente e trascinante e, prima di convertirsi al cristianesimo, sognava una spettacolare carriera forense.
Il filosofo francese Abelardo aveva costruito la propria fama sull’uso sapiente e anche tagliente delle parole. Alle sue lezioni di filosofia, che teneva in varie parti della Francia, accorrevano persone da ogni dove, a centinaia, a migliaia.
Dev’essere proprio questa risonanza emotiva della filosofia il segreto del successo che riscuote nel grosso pubblico, in ogni epoca.
Ad ogni affermazione segue o può seguire un dibattito, che può farsi anche animato e acceso. La filosofia ci interroga sulla nostra umanità e sul nostro destino. Per questo motivo ci interessa tutti.
Guida per il nostro cammino
Incontri culturali, caffè filosofici, filosofia pop, filosofia sul web. La filosofia, per la sua democraticità, si colloca costantemente fuori dalle aule accademiche e dagli ambiti riservati agli specialisti. Anzi, nasce proprio fuori dalle aule, dalle riflessioni di quegli antichi filosofi che si interrogavano sulla Natura e sugli elementi che la costituiscono. Potremmo dire che la filosofia nasce en plein air.
Anche nelle scuole più famose dell’antichità, quella platonica e quella aristotelica, la filosofia è accompagnata dalle passeggiate del maestro e dei discepoli lungo i sentieri dell’Accademia e del Liceo (a tale riguardo su questo portale ho già scritto un articolo sulle connessioni tra il filosofare e il camminare).
La ricerca filosofica è, dunque, un mettere in comune: conoscenza, stili di vita, prospettive, domande e risposte. Tale è, almeno, l’impostazione delle antiche scuole di filosofia.
La filosofia, come afferma la filosofa americana Martha Nussbaum, non detta l’agenda di governo, ma è una guida sicura per il nostro cammino, per il nostro «vivere consapevole» e, soprattutto, è una disciplina dolce (La monarchia della paura, Il Mulino, Bologna 2020, pag. 26). Si avvicina con gentilezza e rispetto alle persone, è inclusiva, non giudica e non condanna. I grandi leaders come Martin Luther King hanno avuto un approccio filosofico ai problemi politici. Infatti King insisteva che bisognasse avvicinarsi agli altri, anche agli avversari, sempre con «amore». Non l’amore romantico, ma l’amore fatto di rispetto e buona volontà mista a speranza. In questo modo possiamo trovare un punto di incontro per costruire qualcosa di bello.
Le conclusioni a cui sono pervenuti gli antichi filosofi ed uno sguardo ad episodi della storia antica, secondo Nussbaum, sono preziose per la capacità che hanno di aiutarci a fare luce sulle nostre paure e sui nostri desideri.
Nussbaum afferma che i partecipanti al dialogo di Socrate condividono speranza perché hanno un comune obiettivo: trovare l’argomentazione corretta. La cultura mediatica è nemica di questa impostazione socratica calma e pacata (La monarchia, cit., pag. 197), per due motivi: 1) al posto dell’argomentazione corretta è preferito il breve schizzo di opinione; 2) i toni non sono rispettosi, ma striduli, inoltre la gente non ascolta. Quali sono, allora, i luoghi dove possiamo trovare queste pratiche di speranza socratica? Martha Nussbaum afferma con molta decisione che questi spazi prosperano e sono preservati all’interno degli atenei americani, all’interno dei corsi di discipline umanistiche. Invece in Europa, secondo la filosofa, è possibile incontrare Socrate nei caffè filosofici e nelle presentazioni di libri (solitamente più affollate che in America). In America ci sono, dice la filosofa, c’è un problema oggettivo che inibisce il contatto fra le persone: l’esistenza di grandi spazi, che genera soprattutto l’isolamento degli anziani. Le Università propongono eventi culturali, conferenze e dibattiti come momenti di aggregazione indispensabili per la vita della democrazia. Anche chiese e sinagoghe (come quella frequentata dalla stessa Nussbaum) propongono eventi filosofici e orientati alla discussione, molti dei quali sponsorizzati. (La monarchia della paura, pag. 199).
Incontri e manifestazioni
A livello globale, la pratica filosofica attira molto pubblico e potremmo definirla un “generatore di turismo” senza essere smentiti.
Per non restare su di un piano puramente teorico, ma per mostrare come la filosofia generi anche flussi turistici e, dunque, un indotto economico, in questa sede vi proponiamo alcuni esempi, tra le centinaia che si potrebbero fare.
Il primo viene dal Festival della Filosofia della Magna Grecia. Si svolge ogni anno ad Ascea-Velia (ovvero l’antica Elea dove nacque Parmenide nel VI secolo a.C.) ed è rivolto agli studenti liceali tra i 16 e i 19 anni. Vi si svolgono laboratori di filosofia pratica, dialoghi filosofici, lezioni spettacolo, agòn filosofico. Il tutto per le strade di questa verdeggiante località del Cilento a picco sul mare. Il tema del 2025 è: “Dike”.
A Benevento da undici anni si svolge il Festival Filosofico del Sannio, promosso dall’Associazione Culturale “Stregati da Sophia”. Ogni anno il tema è diverso. Il tema 2025 del Festival è: “Conoscenza”. I teatri cittadini si riempiono di scolaresche provenienti da tutta Italia per ascoltare lectio magistralis da parte di esponenti della del cinema, delle università, della letteratura e della cultura in generale. Un incontro è sempre dedicato al rapporto tra filosofia e danza. La chiusura vede la premiazione del concorso “Io filosofo”, destinato agli alunni delle scuole partecipanti, ai quali è richiesto di elaborare un saggio sul tema oggetto del Festival. Il premio dell’edizione 2025 è stato un viaggio a Cannes, in Francia, per partecipare al Congresso mondiale World Artificial Intelligence.
A Modena, Carpi e Sassuolo da 25 anni si svolge il Festival Filosofia, che apre al vasto pubblico tutti gli spazi cittadini. Vi si svolgono cinquanta lezioni magistrali di protagonisti della scena culturale italiana. Tutte le iniziative – lezioni, mostre, convegni, spettacoli – sono ad ingresso gratuito, su prenotazione o meno. Ci sono anche giochi, cene, podcast e film inerenti la filosofia. Oltre a poter seguire gli eventi nelle piazze, le lezioni magistrali del mattino e del pomeriggio sono visibili contemporaneamente su grandi schermi di altre location. Sul sito della kermesse oppure dal vivo è possibile acquistare i gadget della manifestazione e le famose “paginette”, cioè libri che ripropongono in forma scritta le lezioni tenute durante il festival. L’edizione 2025, a settembre, sarà dedicata al tema della “Paidèia”. È un festival che annualmente registra centinaia di migliaia di presenze.
Eventi e piccoli festival sono organizzati dalla rivista quadrimestrale “La Chiave di Sophia”, prodotta da un gruppo di giovani studiosi a Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso. Alla rivista sono, appunto, collegati eventi del tutto gratuiti, grazie alla collaborazione con Comuni ed Enti del territorio. Il team che lavora alla rivista organizza anche “Oikos Circolo di Filosofia”, che una volta al mese si riunisce in caffetterie, biblioteche, circoli culturali e teatri per discutere di un tema volta per volta diverso. “Filosofia zero”, invece, è un corso di filosofia per esercitare uno sguardo critico sulla realtà quotidiana.
Tutti questi eventi grandi e piccoli, dove non manca la musica e l’intrattenimento, attirano sempre un pubblico numeroso ed entusiasta (vedere la pagina facebook).
Altre esperienze molto interessanti sono: FilosofArti, nella provincia di Varese, con il contributo della Regione Lombardia.“Ragione e sentimento” è stato il tema del 2025; il Festival delle Filosofie di Palermo, città crocevia di popoli in cammino per il mondo, promosso da appassionati della materia che hanno costituito l’Associazione Lympha; IN-PhilosophyFestival, nella splendida isola d’Ischia. Il Festival coinvolge ogni anno più di 100 esperti da tutto il mondo e si colloca in uno scenario naturalistico da favola, meta di vacanze degli imperatori romani prima e poi dei divi del cinema mondiale. La rassegna è promossa dall’associazione culturale InSophia. L’unicità di questa manifestazione è che è aperto a studiosi e studenti universitari che vogliano partecipare come relatori, aderendo alla call lanciata annualmente. Possono prendervi parte come uditori le scolaresche, seguendo le conferenze dei giovani e quelle dei grandi pensatori.
Vi voglio segnalare due belle iniziative che vengono dal mondo francofono. Per la precisione uno in Francia ed uno in Svizzera.
A Nantes, in Francia, presso la Scuola Superiore di Architettura si svolgono Les Rencontres de Sophie. Il tema di quest’anno è stato: “Féminin/Masculin?”. Gli incontri sono gratuiti. Conferenze, dibattiti, tavole rotonde eccetera costituiscono la formula del festival, che approccia temi non solo filosofici, ma anche di antropologia, politica e sociologia. Per avere una vaga idea della massiccia affluenza di pubblico agli incontri, è sufficiente navigare sulla pagina fecebook della manifestazione (vedi sitografia).
A Ginevra, l’elegante città svizzera sul lago Lemàno (il maggiore della Svizzera e dell’Europa occidentale), è molto attiva in tema di caffè filosofici, festival dedicati. Esiste un Groupe Genevois de Philosophie, che ha l’aspirazione di mettere in relazione la filosofia accademica e il grande pubblico. In quest’ottica, esso organizza quattro o cinque conferenze all’anno, affrontando temi di natura politica, storica e culturale, che abbiano un significativo riscontro con l’attualità. È costante la ricerca di dialogo con le altre discipline. Il Gruppo è molto attivo nell’organizzare conferenze e rappresentazioni teatrali (manco a dirlo, su tematiche di filosofia). Fa parte della Società Svizzera di Filosofia, la quale organizza un simposio nazionale ogni due anni, sostiene diverse riviste e pubblica annualmente un volume di Studia philosophica.
Per la Germania, nazione che ha dato i natali a immensi pensatori, segnaliamo il Festival della Filosofia di Hannover. Il tema del 2025 è: “Cosa è sacro per te?” La formula è costituita da conferenze, lezioni, discussioni, passeggiate filosofiche e presentazioni di libri.
Questo saggio non ha alcuna pretesa di esaustività, ma vuole soltanto fornire una rapida rassegna su alcune delle manifestazioni legate alla filosofia, allo scopo di dimostrare che il sapere filosofico è apportatore di arricchimento dello spirito, ma produce anche un non trascurabile indotto economico legato al turismo culturale.
SITOGRAFIA
http://www.facebook.com/chiavesophia
http://www.facebook.com/lesrencontresdesophie
http://www.filosofarti.it
http://www.festivaldellefilosofie.it
http://www.festivalfilosofia.it
http://www.filosofiafestival.it
https://inphilosophyfestival.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Festivalfilosofia
http://www.lachiavedisophia.com
http://www.nantes.archi.fr/les-rencontres-de-sophie-2
http://www.philosophie.ch/geneve
http://www.philosophie.ch/spg
http://www.philosophiefestival.com
http://www.stregatidasophia.it