Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


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L’invincibile estate. Un libro su Albert Camus di Matteo De Cesare

> di Alessandra Peluso*

Gli opposti, le contraddizioni, la possibilità di conciliarli in Albert Camus provocano un brivido inesauribile e un’incantevole forza, che traspaiono vigorosi nei suoi scritti.
Così, Matteo De Cesare in L’invincibile estate, sottolinea a ben vedere l’endiadi – ombra e luce – che muove e svela l’esistenza nell’incredibile vita avventurosa e carismatica dell’eclettico Camus. Un testo meraviglioso, che annuncia l’idillio dell’estate mediterranea vissuta dal poeta, dove emerge l’animo sensibile, complesso e risonante, straordinariamente intriso di poesia. Ecco allora si legge: «La spiaggia inondata di luce, il mare calmo, quasi ingabbiato nell’immobilità, il sole abbagliante e il pellegrinaggio di Mersault. Unico desiderio: l’ombra e il riposo e l’acqua. Il cielo un pozzo di fuoco» (p. 11).

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