Filosofia e nuovi sentieri

«Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L’un compito è proprio del genio che crea, l’altro della perspicacia che perfeziona» Denis Diderot


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L’estremismo fase suprema dello snobismo in filosofia. Brevi note a Stili dell’estremismo di Alfonso Berardinelli

> di Pietro Piro

Stili estremismo

Mons parturibat, genitus
immanens ciens,
eratque in terris maxima
expectatio.
At ille murem peperit. Hoc
scriptum est tibi,
qui, magna cum minaris,
extricas nihil.

FedroMons parturiens

Gli snob, nella cultura di
massa,
non sono più una élite,
sono una discreta massa.

A. Berardinelli, Stili dell’estremismo

I. Libri profondi e belli

Oggi si scrivono solo libri belli. Profondi, acuti, colti, raffinati, pieni d’inventiva. Opere filosofiche memorabili e intramontabili. O almeno, questo si deduce dalla lettura delle recensioni che si pubblicano. Tranne rarissime eccezioni, le recensioni sono diventate degli esercizi di corteggiamento che raramente lasciano trasparire difetti dell’opera e ambiguità dell’autore. Il motivo di questa critica mielosa e piccolo-borghese è semplice. Nessuno vuole farsi dei nemici. Nessuno vuole rischiare perché in fondo: «non si può mai sapere». Così, nella tediosa e monotona successione delle letture consigliate, non si comprende più perché un libro sia da leggere o semplicemente da buttare in un contenitore della carta da riciclare. Elogio del qualunquismo e della democratica ambiguità. La vittima di questa scelta penosa è il lettore che si trova sempre più da solo nel processo di costruzione della propria biblioteca personale, anche se, ogni giorno, recensioni di libri promettono prodotti culturali di altissimo livello e comprovata dottrina. Per chi invece voglia iniziare a fare il duro mestiere del critico culturale, cercando di attenersi a una propria fiamma interiore, si consiglia di partire da un libro scritto nel 2001 da Alfonso Berardinelli, Stili dell’estremismo. Critica del pensiero essenziale (Editori Riuniti, Roma). Piccolo libro, scritto con una dose di causticità ai limiti del parossismo.

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Il Flâneur: traduttore della modernità

> di Andrea Marini*

I am the passenger and I ride and I ride
I ride through the city’s backsides
I see the stars come out of the sky
Yeah, the bright and hollow sky
You know it looks so good tonight.

(Iggy Pop, The Passenger)

Preparativo – Corpo antico in spazio moderno

Passo dopo passo l’uomo ha, una volta intrapreso il cammino, continuato il suo percorso tra sentieri interrotti, strade a senso unico e linee che senza principio né fine chiedevano solamente di essere rifatte o ri-tracciate.

La condizione umana è da sempre, come ci insegnano le religioni, una storia di camminatori, nomadi e dei loro antagonisti – sedentari e agricoltori [1]; una conferma di questo ci è data dalla storia biblica della cacciata dall’Egitto, ma possiamo riscontrare esempi simili nel racconto della vicenda di Caino e Abele oppure, spostandoci completamente in altri luoghi e culture, le grandi peregrinazioni asiatiche degli Indù o di Buddha. Non a caso il buddhismo vede il processo di liberazione dell’anima come un percorso, un cammino verso il Nirvana, un vagabondaggio purificatore tra le ere e gli spazi infiniti ed eterni.

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