
Introduzione. Pro e contro della moneta elettronica
La digitalizzazione1 di ogni attività umana – dalla geolocalizzazione allo SPID, dall’AppIO all’e-commerce, dal social networking alla firma digitale – ha aumentato enormemente le possibilità del controllo del singolo da parte del potere2: anche grazie agli smartphone che abbiamo sempre con noi, sono ormai ben poche le cose che possiamo dire (Servidio 2024) o fare (Lana 2020) senza che qualcuno lo sappia. Che le nostre preferenze siano ormai di dominio pubblico, ce ne accorgiamo dalla pubblicità sempre più onnipervasiva (Fusaro 2021: 215) e mirata3.
La più pericolosa operazione di digitalizzazione sembra tuttavia essere un’altra: il tentativo di sopprimere completamente la moneta contante a favore di quella elettronica. Dietro il paravento dei vantaggi per tutti (possibilità di acquistare online e in prossimità senza rischi di contagio, nell’ambito della contactless society nella quale ci siamo trovati ad esempio ai tempi dell’emergenza CoViD-19; nonché la tanto sbandierata lotta all’evasione fiscale e alla criminalità organizzata4) si nascondono i motivi dell’utilità esclusiva per il potere a svantaggio dei cittadini:
- il denaro contante è in mano al cittadino, almeno in parte, mentre quello digitale è completamente in mano alle banche
- il sistema bancario può lucrare in modo parassitario sulle transazioni digitalizzate
- il denaro digitale è interamente tracciabile (e il cittadino, una volta di più, controllabile)
- se il danaro è in mano al sistema bancario, sarà agevole, con un click, mettere a tacere e far sparire i dissenzienti (Fusaro 2021: 131).
Ci occuperemo qui di quest’ultimo punto in particolare, prendendo spunti da 3 episodi di cronaca degli ultimi 3 anni, illuminanti al riguardo (due avvenuti all’estero e l’ultimo, purtroppo, in Italia).
Il caso Trudeau
A metà del mese di gennaio 2022, è partita in Canada una manifestazione di protesta da parte dei camionisti contrari all’obbligo vaccinale imposto per legge, denominata Il Convoglio della libertà (Convoi de la Liberté, in francese e Freedom Convoy, in inglese), che presto si è estesa a migliaia di persone che sono scese a protestare alle restrizioni per il CoViD-19 per le strade della capitale Ottawa.
In quella circostanza, il primo ministro Justin Trudeau5 ha invocato la Loi sur les mesures d’urgence (Emergencies Act, in inglese: L’Encyclopédie Canadienne 2020) per approvare, tra le varie misure volte al contrasto del dissenso, il blocco dei conti correnti “posseduti o controllati da chiunque sia coinvolto” nelle proteste (Minto 2022). Senza entrare nel merito della scelta (è stata una risposta eccessiva? C’erano davvero i presupposti dello stato d’eccezione invocato?) e delle sue conseguenze (Trudeau è tornato sui suoi passi dopo appena una settimana; ma anche perché nel frattempo la protesta si è placata6), ci interessa qui evidenziare il blocco della moneta elettronica come strumento politico per la repressione del dissenso. Al punto che l’azione repressiva si è spinta oltre il mero blocco dei conti correnti7, fino ad arrivare all’identificazione di coloro che hanno supportato economicamente la protesta con le loro donazioni8.
Tirando le somme: in una situazione del genere, se esistono i contanti, puoi ancora sperare di cavartela in qualche modo, ovvero per qualche tempo. Ma in un mondo in cui tutta la moneta sia diventata elettronica… potrai ancora essere libero di dissentire? Nessuno te lo impedirà, attenzione: la libertà di manifestare resterà in piedi. Ma tu potrai permettertela?
Il caso Farage
Non sempre gli uomini abusano del proprio potere a danno degli altri (come Trudeau verso i camionisti manifestanti). A volte gli uomini di potere rimangono vittime dello stesso sistema che, fino a un attimo prima, li spalleggiava: è il caso di Nigel Farage – politico e conduttore televisivo britannico, leader e fondatore del Brexit Party (poi Reform UK), già leader del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito dal 2010 al 2016 ed europarlamentare dal 1999 al 2020 – al quale la banca Coutts ha chiuso il conto corrente sostenendo che decisioni di questo tipo, oltre a essere perfettamente lecite (in effetti nessuna sanzione è stata elevata contro l’istituto bancario),
tengono conto di una serie di fattori tra cui l’attuabilità commerciale, considerazioni sulla reputazione e requisiti legali e normativi (Open 2023).
In realtà – e più in dettaglio – il report prodotto dal Comitato per il rischio reputazionale della banca Coutts spiega i motivi per cui l’istituto di credito ha deciso improvvisamente e unilateralmente di non avere più Farage tra i suoi clienti:
- Farage è considerato da molti un «truffatore», con «posizioni xenofobe, scioviniste e razziste»
- alcune dichiarazioni di Farage sulla Brexit
- l’amicizia che lo lega al presidente statunitense Donald Trump e le parole spese in sua difesa riguardo le accuse sulle presunte molestie sessuali
- i commenti di Farage «sono di cattivo gusto e risultano essere sempre più fuori dal contatto con la società, in generale»
- i rapporti con il tennista Novak Djokovic (dalle posizioni pubbliche di contrarietà ai vaccini anti-Covid molto nette)
- un retweet di una uscita del comico Ricky Gervais sulle donne trans
- presunti collegamenti di Farage con la Russia
Insomma, i motivi per cui la banca Coutts ha deciso di chiudere il conto corrente di Farage non sono accuse fondate di usare lo stesso conto per il traffico di organi o la vendita di armi ai terroristi bensì, in sintesi:
- presunta cattiva reputazione personale: punti 1., 7.
- pensiero non conforme (non allineato): punti 2., 4., 6.
- amicizie ritenute discutibili: punti 3., 5.
Quindi a Farage non è stato imputato un uso improprio e pericoloso del denaro, che avrebbe potuto giustificare un simile intervento; è stato “punito” per quello che pensa, per la scelta degli amici, per quello che altri pensano di lui. Altri. Ma “altri” chi? Chi è che dovrebbe decidere se penso bene, se scelgo bene i miei amici e che dovrei persuadere a non pensare male di me? Ovvero: cosa dovrò fare per compiacerlo, per poter sopravvivere in un mondo senza contanti dove non posso fare a meno della banca?
In un mondo senza contanti il problema si farebbe infatti ancora più serio per la libertà di opinione. Supponiamo che, come nel caso di Farage, a causa della mia posizione pubblica, la mia banca non mi voglia più; e, a seguire, per lo stesso motivo, nessun’altra banca mi voglia come cliente. Cosa farò a quel punto? Potrò ancora esercitare la mia libertà di parola?
Il caso italiano: Visione Tv
È successo proprio così, in effetti, a Francesco Toscano, patron di Visione Tv, a cui Banca Intesa ha chiuso in data 14 febbraio 2025 (Curcio 2025) il conto corrente unilateralmente, senza fornire spiegazioni. Il 5 febbraio la banca aveva inviato a Toscano il seguente comunicato:
Con riferimento al conto corrente a voi intestato, con la presente vi comunichiamo il recesso della nostra banca dal relativo contratto e dalla inerente convenzione di assegno, ai sensi e per gli effetti delle norme contrattuali che regolano il rapporto (Baudino 2025).
Nessuna spiegazione, nessun riferimento a problemi di natura tecnica o contrattuale, nessuna preliminare richiesta di rientro di somme o di azioni volte appunto a evitare tale chiusura. Per il tribunale di Torino, che ha emesso la sentenza in data 10 aprile 2025, è tutto regolare, in quanto gli istituti di credito non hanno l’obbligo né di aprire un conto corrente né di mantenerne aperto uno già attivo, potendo disporre la chiusura con un preavviso di dieci giorni, senza l’obbligo di fornire nessuna giustificazione (Franchi 2025). Pur volendo sorvolare sui dettagli della ricostruzione fornita da Toscano, dalla quale si intravede la somiglianza con la vicenda di Farage (Toscano sostiene che il conto gli sia stato chiuso per le posizioni politiche assunte dalla web tv, accusata di «propaganda russa»: Coccia 2024, Curcio 2025, Raimo 20259), colpisce – e preoccupa – un altro aspetto: dopo la chiusura del conto, spiega ancora Toscano (Franchi 2025),
nessun altro istituto di credito italiano cui abbiamo fatto richiesta ci ha voluto aprire un conto, tanto che ci siamo dovuti rivolgere alla banca inglese Revolut, con sede in Lituania.
Torniamo quindi al problema principale: non è forse vero che l’uso esclusivo di moneta elettronica potrebbe diventare – ovvero, ad oggi, sta diventando – un’arma di repressione del dissenso da parte del potere? Cosa avrebbe fatto Visione Tv se non fosse riuscita a trovare un’altra banca disposta a supportarla? Avrebbe dovuto smettere di fare informazione? È questo il destino dei media non allineati in un mondo dove è la moneta elettronica a dettare le regole della democrazia?
Bibliografia
Baudino 2025, S., “Intesa Sanpaolo chiude il conto di Visione TV, l’emittente accusata di «filoputinismo»”, «L’indipendente», 15 febbraio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/3vvb8rvx (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Coccia 2024, M., “I rossobruni. Chiusi i conti bancari di due megafoni della propaganda russa in Italia”, «Linkiesta», 19 dicembre, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/35kdr6vp (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Curcio 2025, G., “«Propaganda russa», duro colpo per la calabrese «Visione TV»: chiuso il conto corrente”, «Corriere della Calabria», 14 febbraio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/2ez2rz3h (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Ferrera 2024, M., “Gli smartphone ci ascoltano mentre parliamo? Probabilmente sì”, «Uniecampus.it», 6 settembre, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/4kccejsm (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Franchi 2025, M., “Visione Tv perde la causa contro Intesa: «Puniti perché accusati di essere filo Putin»”, «Il Fatto quotidiano».
Fusaro 2021, D., Golpe globale. Capitalismo terapeutico e Grande Reset, Piemme, Milano.
Gianuario 2025, A., “La censura colpisce ancora: chiuso il conto di Visione Tv”, «Byoblu», 14 febbraio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/3crwhy4d (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Lana 2020, A., “Coronavirus, cosa sono le celle telefoniche, il sistema scelto dalla Lombardia per controllare gli spostamenti dei cittadini”, «Corriere.it», 18 marzo, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/22dda2jm (pagina visitata il 25 aprile 2025).
L’Encyclopédie Canadienne 2020, “Loi sur les mesures d’urgence”, 18 marzo, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/bdfsrfx5 (pagina visitata il 25 aprile 2025).
L’interferenza 2025, “La nostra solidarietà a Visione TV”, 18 febbraio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/2st73yus (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Minto 2022, P., “In Canada Trudeau ha bloccato i conti correnti dei No vax. Il giro di vite nella blockchain”, «Il Foglio», 25 febbraio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/p7xnk2b7 (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Open 2023, “Uk, Nigel Farage grida allo scandalo: «La banca vuole chiudermi i conti per le mie idee politiche». E il governo-Sunak corre ai ripari”, 19 luglio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/vkctz84b (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Raimo 2025, A., “Alla tv dei filoputiniani d’Italia chiudono il conto corrente. E loro gridano al complotto Pd”, «HuffPost», 14 febbraio, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/bdzjsdun (pagina visitata il 25 aprile 2025).
Servidio 2024, G., “Come capire se ci spiano dal microfono del cellulare e cosa fare per proteggersi”, «Geopop», 28 giugno, visibile in internet all’indirizzo https://tinyurl.com/33v3sykd (pagina visitata il 25 aprile 2025).
- Ove non diversamente specificato, in questo articolo useremo i termini “digitale” ed “elettronico”, soprattutto in riferimento alla moneta, come sinonimi. ↩︎
- Qui e passim questo termine non va inteso né in senso soltanto deteriore (il potere autocratico, dittatoriale, tirannico, totalitario, orwelliano ecc.) né in riferimento esclusivo al solo potere politico, bensì a ogni forma di potere (economico, mediatico, giuridico ecc.) legata a una classe dominante la quale, nel perseguimento dei propri interessi, agisce a danno di una classe dominata. ↩︎
- L’active listening è una tecnica che sfrutta i dati provenienti dal microfono degli smartphone (la tua voce, non soltanto quando sei consapevole di star parlando – in chiamata o quando invii un messaggio vocale – ma anche quando non ne sei consapevole, quando parli de visu con i colleghi in ufficio, con gli amici per la strada, con la famiglia a casa tua. L’azienda Cox Media Group (CMG), tra i cui clienti figurerebbero Facebook, Amazon e Google, offre questo servizio, il quale permetterebbe di personalizzare la pubblicità in base alle conversazioni rilevate dai microfoni dei dispositivi a cui l’utente ha accesso (smartphone, TV, Alexa eccc.). Anche se le big-tech citate si sono subito affrettate a smentire ogni uso di questa tecnologia, la CMG sottolinea che la stessa tecnologia è legale. In altri termini, è come avere delle cimici ambientali perennemente con sé, installate senza l’autorizzazione di nessun giudice (Ferrera 2024). ↩︎
- È banale osservare che si tratta di meri pretesti: è del tutto autoevidente infatti – in quanto avviene già e, a quanto pare, con ottimi risultati, e non certo a causa dell’esistenza del contante – che i detentori di grossi capitali (anche perché grossi evasori), così come la criminalità organizzata, sono perfettamente in grado di aggirare l’ostacolo del controllo digitale dall’interno, tramite società e consulenti dedite a tali scopi (e di continuare così rispettivamente a evadere e a delinquere). Quelli che non hanno i mezzi – né tecnici, né economici – per farlo sono i cittadini, nei cui confronti il controllo da parte del potere sortirebbe la massima efficacia. ↩︎
- Liberale; mentre il suo avversario politico, che supportava i manifestanti e si opponeva alle restrizioni era il Partito conservatore. La storia mostra spesso un’ironia tutta sua che andrebbe apprezzata. E compresa. ↩︎
- Anche grazie alla durezza della sanzione? viene da chiedersi. In effetti, non è facile tirare avanti con il conto corrente bloccato. ↩︎
- Il blocco infatti ha riguardato «anche 120 wallet, portafogli digitali per criptovalute, da cui erano arrivate donazioni in sostegno al movimento dei truckers» (Minto 2022). ↩︎
- «Il ministro delle finanze canadesi Chrystia Freeland ha confermato che, oltre ai wallet, la polizia reale canadese a cavallo (Royal canadian mounted police) ha ottenuto anche i nomi delle persone o degli enti che hanno donato soldi alla protesta» (Minto 2022). ↩︎
- Come in un linciaggio in piena regola, le accuse vengono lanciate senza sostegno fattuale (filo-putiniano? In che senso, e da cosa si rileverebbe? Per inciso: è vietato dalla legge?), in spregio della più elementare evidenza («La contestazione, a quanto si apprende, è di aver violato la normativa europea sulle sanzioni alla Russia» scrive Raimo 2025; eppure non vi è traccia di questa accusa né nel comunicato della banca né nella sentenza). Non mancano tuttavia le voci a sostegno (Baudino 2025; L’interferenza 2025). Spingendosi a parlare di “censura”, Gianuario 2025 solleva un’interessantissima questione di ordine generale: pur volendo ammettere la violazione di una norma europea da parte di Visione Tv alla radice del comportamento di Banca Intesa, «dando per scontato che l’istituto in questione abbia rispettato le normative relative alle sanzioni alla Federazione Russa applicate dalla Commissione UE, vale la pena riproporre la domanda che Carlo Freccero si è fatto riguardo a questa storia in un articolo apparso il 27 dicembre sul Fatto Quotidiano: “Può essere legale una legge europea che infrange due punti della nostra Costituzione: l’articolo 21 sulla libertà di espressione e l’articolo 42 sulla proprietà?”» ↩︎